domenica 5 agosto 2012

Perché scegliere elettrodomestici più costosi


Sebbene la parola d’ordine per qualsiasi tipo di acquisto al giorno d’oggi sia risparmiare è anche vero che su alcuni prodotti il risparmio non è la soluzione ideale.
Se è vero il detto “il risparmio non è mai guadagno” dobbiamo ponderare bene i prodotti sui quali decidiamo di fare economia. Se parliamo di capi di abbigliamento allora possiamo sicuramente risparmiare piuttosto che rinunciare del tutto, ma quando si parla di elettrodomestici non possiamo assolutamente permetterci di mettere da parte la qualità.
Quando compriamo un elettrodomestico che sia una caldaia o una lavatrice dobbiamo pensare al nostro acquisto come un investimento per il futuro, un futuro nel quale conta sicuramente la durata del prodotto, le performance e anche il risparmio energetico.
Comprare un elettrodomestico che costa poco ma che consuma tanto non è per niente un scelta intelligente in quanto con le spese che andremo ad affrontare in seguito a causa dei consumi energetici il nostro risparmio non sarà valso la pena in quanto finiremo per pagare molto di più di quanto avremmo fatto acquistando un prodotto di qualità.
Se scegliamo marchi come ad esempio le caldaie vaillant è vero che su un primo momento andremo a pagare un importo maggiore rispetto a tante altre case produttrici minori ma possiamo essere certi di essere ripagati in seguito da un notevole risparmio energetico ma anche da una qualità che dura nel tempo.

Storia dell’albo gestore rifiuti


L’albo Gestore rifiuti fu costituito presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare a seguito del decreto legislativo 5 febbraio 1997. Presso l’albo dovevano iscriversi tutte le imprese che si occupavano della raccolta e smaltimento rifiuti sia a titolo professionale che per conto di terzi che potevano essere commercianti o intermediari.
L’albo gestore rifiuti è articolato in un comitato nazionale che ha la sede sempre presso il ministero, e che ha come funzione l’indirizzo e il coordinamento delle attività delle sezioni regionali le quali invece risiedono presso le camere di commercio dei capolouoghi. In base all'articolo 30 del D.Lgs 22/97, tutte le imorese che facevano parte del settore dei rifiuti avevano l’obbligo di iscriversi all’albo. La durata dell’iscrizione è di 5 anni e richiede una garanzia finanziaria che ha come scopo quello di rimborsare lo stato in caso di danni di varia entità. In un certo senso possiamo dire che l’albo abbia il compito di assicurarsi che le imprese impegnate nella raccolta e smaltimento rifiuti abbiano idoneità tecnica e capacità finanziaria. In seguito con la riforma delle norme in materia di gestione dei rifiuti, l'articolo 212 del decreto legislativo 152/06 è stato istituito l’albo nazionale gestori ambientali che va a sostituire quello precedente.
Con l’istituzione del nuovo albo sono state aggiunte nuove funzioni a quest’ultimo sempre in funzione di un miglioramento e maggiore controllo delle imprese di settore.